mercoledì 14 dicembre 2011

LIBERALIZZAZIONI SUBITO: protesta delle farmacie CONFERMATA L'ESCLUSIONE DEI TAXI

Liberalizzazioni subito: protesta delle farmacie - Le liberalizzazioni delle attività economiche scatteranno dal primo gennaio del 2012, come inizialmente previsto dalla manovra. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno infatti corretto l'emendamento dei relatori che prorogava il termine dell'avvio delle liberalizzazioni al 31 dicembre 2012. Si ritorna quindi al testo originario che prevede l'avvio del pacchetto subito per tutte le attività economiche. Dalle liberalizzazioni resta confermata l'esclusione per i taxi. Nessun dietrofront, invece, per le farmacie che hanno mal digerito la decisione del governo di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C distribuiti con ricetta medica anche nelle parafarmacie e nei supermercati. Forse già lunedì potrebbe scattare la serrata dei punti vendita tradizionali. Mentre dai parafarmicisti stanno arrivando in queste ore migliaia di fax a Palazzo Chigi con la richiesta a Monti di «non cedere alla pressione delle lobby».

Corsera online 14 dicembre 2011

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I TAXI NON HANNO PIU' CONFINI E PREPARANO LA RIVOLTA

I taxi non hanno più confini
E preparano la rivolta

Con le misure previste dal governo Monti non esisterà più il vincolo dell'attività in un solo Comune: le licenze saranno valide ovunque


Si chiama un taxi, e invece che Napoli (o Brescia) 21, ti arriva direttamente un’auto di Napoli o di Brescia. Non è neanche un’esagerazione, perché già adesso, raccontando i tassisti, «abbiamo segnalato a Comune e polizia abusivi che arrivano da fuori regione». Ma con la manovra Monti, anche se non si liberalizza completamente il sistema taxi, cade un tabù: i confini comunali. E chi ha una licenza, potrà lavorare ovunque, arrivando da tutta Italia. Fino ad oggi, a meno di accordi specifici, un tassista era costretto a partire dal Comune che gli ha rilasciato la licenza, poteva portare il cliente ovunque, ma non poteva prendere chiamate o altri clienti fuori dal suo «territorio» di competenza.

Per intenderci: se si chiama l’unico radiotaxi abilitato al servizio extracomunale, cioè il 4242, a Sesto, prima vengono cercate le auto di Sesto, solo se non sono disponibili qualche tassista fiorentino può rispondere alla chiamata. E viceversa. Ma nella manovra Monti è caduto il «divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l’abilitazione a esercitarla solo all'interno di una determinata area; il divieto di esercizio di una attività economica in più sedi oppure in una o più aree». Tradotto: si può sconfinare. «Non si creda — dicono i sindacalisti del settore e le cooperative — che sia tanto campata in aria l’ipotesi di taxi con licenza data in altre città, anche mediamente lontane, in arrivo a Firenze».

«Già adesso — racconta Maurizio Ciardi della Socota — abbiamo denunciato due abusivi: uno veniva dalla Provincia, l’altro dal meridione. Il secondo aveva un taxi di un colore diverso dal nostro e un cartone con su scritto "taxi" sul cruscotto. Mentre i cinesi si autogestiscono pulmini». Il primo effetto, quello più probabile, della liberalizzazione è però che le 33 licenze date dai Comuni confinanti con Firenze e le 37 di Prato si spostino verso il capoluogo. Al momento, quelli dell’hinterland concentrano la loro attività principalmente sulle aziende. «Se si facessero il loro radiotaxi, magari aperto anche ad altre licenze di paesini dove si lavora molto meno che nel capoluogo?» si domandano i tassisti fiorentini. «Non è una liberalizzazione completa, anche se i nostri avvocati stanno studiano gli effetti delle norme introdotte da Monti con quelle approvate nell’ultima manovra dal governo Berlusconi — spiega Claudio Giudici della sigla sindacale Uritaxi — mentre lo sarà per gli Ncc, i noleggio con conducente».

Da giorni Giudici sta contattando e mobilitando la categoria per protestare: e c’è già stato un incontro con governo. «Siamo ottimisti, anche se restiamo preoccupati» dice. «Ma se dovessero restare queste norme anche per i taxi — aggiunge Ciardi — succederà a Firenze, legalmente, quello che già succede a Napoli o Roma, con l’80 per cento di abusivismo». E sarà, aggiunge il presidente Socota, «anche un problema per il Comune, che vuole mantenere alti standard di servizio che ci sono stati riconosciuti dall’ultimo sondaggio che ha commissionato l’amministrazione comunale, ma anche problemi per gli utenti, che avranno meno garanzie». Perché questo è un mercato che fa gola: «Ci sono siti internet che propongono "viaggi" dagli hotel del centro all’aeroporto spacciandosi per taxi: solo che li fanno pagare 50 euro a corsa, mentre la nostra, concordata con il Comune, è di 20 euro».
Marzio Fatucchi
08 DICEMBRE 2011
Corrierefiorentino.it


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